Corrida

L'arte della corrida

La corrida è una delle celebrazioni nazionali della Spagna, e anche i suoi valori culturali sono riconosciuti come importanti. Nell’arena, il torero affronta il toro, simbolo di furia e forza, e rischiando la vita, lo studia, lo domina e, infine, lo uccide con una spada.

La nobiltà del combattimento, la ferocia del toro e il coraggio del torero hanno ispirato molti artisti spagnoli. Per capire veramente la Spagna e la sua gente, devi vedere una corrida, perché tutto ciò che accade nell’arena ispira l’arte spagnola, spiega la storia spagnola e determina il carattere spagnolo.

La passione spagnola per la corrida è molto antica. Nelle pitture rupestri il toro aveva una presenza molto importante, ma fu solo alla fine del Settecento che la corrida fu intesa come la intendiamo oggi.

La corrida è divisa in tre “tercios”. Prima che inizi il primo, i toreri devono sfilare per l’arena in una passeggiata molto emozionante chiamata il “paseillo”.

Il primo “tercio” è detto il “tercio de varas”, in cui il torero affronta per la prima volta il toro con il mantello per studiarne i movimenti per le successive cariche al toro. In questo “tercio” il “picador” indebolisce il toro con una lancia per fare un combattimento più equivalente. Intanto, il “matador” fa bellissimi e diversi passaggi con il mantello come: veronica, chicuelina, faroles, gaonera…ecc.

Il secondo “tercio” è il “tercio de banderillas”. In questa parte il “banderilleros” pungere il toro con una piccola lancia chiamata “banderilla” sulla parte superiore della sua schiena. Questo è un momento molto spettacolare, in cui il “banderilleros” incontra il toro frontalmente in un passaggio molto coraggioso.

L’ultimo e il più importante “tercio” è il “tercio del momento supremo”. In questo momento speciale il torero deve fare la “faena” con il “muleta”, utilizzando una varietà di lance coraggiose e belle per preparare il toro al momento più emozionante e pericoloso dello spettacolo: la morte del toro.

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